Mascherine: monouso o riutilizzabili? Tutto quello che c’è da sapere, info e consigli

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general merchandising 200 Pz Mascherine Chirurgiche Tipo IIR | Certificate CE Ad Alta Filtrazione...
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Le mascherine ormai sono diventate uno strumento ormai tristemente di uso comune dal marzo nel 2020, ma ci sono ancora parecchi dubbi sul loro effettivo utilizzo. Ad esempio, è meglio una mascherina monouso oppure riutilizzabile? Andiamo a scoprirlo.

A cosa servono le mascherine

Con il loro giusto utilizzo, le mascherine servono a scongiurare il diffondersi del Covid-19. Per giusto utilizzo si intende il coprire bocca e naso alla perfezione in modo da non nebulizzare il virus nell’ambiente. Se messe nella maniera corretta quindi garantiscono una sensibile diminuzione delle secrezioni respiratorie e salivali. Da notare che questa nebulizzazione avviene non solo quando si starnutisce, ma anche quando si parla o semplicemente, si respira.

Le mascherine chirurgiche monouso

Queste sono dispositivi medici formate da due o più strati di tessuto non tessuto che normalmente venivano utilizzate solamente in ambienti sanitari.

Hanno una durata dalle 6 alle 8 ore con un utilizzo continuativo dopo il quale dovranno essere buttate. Le mascherine chirurgiche sono quindi da considerare strumento monouso, non riutilizzabili e non lavabili. L’unica eccezione avviene solo quando non se ne fa un uso continuativo, ma si dovrà comunque rimanere comunque in un tempo totale di 8 ore.

Mascherine riutilizzabili

Le mascherine denominate con le sigle FFP1 (72% di capacità filtrante), FFP2 (92% di capacità filtrante) FFP3 (98% di capacità filtrante) sono spesso mascherine riutilizzabili solo quando non presentano la sigla NR,

La loro sanificazione può avvenire in due maniere differenti:

  • Sostituzione dei filtri basandosi sulle indicazioni del produttore;
  • lavaggio a 60 gradi con un qualsiasi detersivo ma comunque sempre seguendo le indicazioni del produttore.

Mascherine riutilizzabili in tessuto

Queste mascherine riutilizzabili in stoffa, che attualmente sono molto utilizzate (e a volte anche griffate) sono state oggetto di parecchie diatribe. Sono adatte ad uso prettamente familiare ma non adatte per uso sanitario.

Non sono efficaci contro le goccioline più piccole ma ancora valide per frenare le particelle virali più grandi. Il concetto rimane sempre il medesimo, trito e ritrito. Se tutti quanti indossassimo sempre questo genere di protezioni, sicuramente la corsa della pandemia si arresterebbe molto più velocemente.

Studi hanno dimostrato che materiali come il cotone hanno prestazioni nettamente migliori rispetto a quelle sintetiche, garantendo una miglior protezione sia a chi le indossa, sia a chi gli sta intorno.

Per essere pulite al meglio dovranno essere lavate in lavatrice oppure a mano a 60 gradi centigradi con un detergente delicato. Sempre meglio poi asciugarle in un luogo caldo.

Mascherine monouso o mascherine riutilizzabili?

Domanda di non facile risposta perché essenzialmente dipenderà dalle abitudini dell’utilizzatore.

La mascherina monouso potrebbe considerarsi il sistema per “pigri”. Basta comprarle, indossarle e poi buttarle.

Ci sono due ma però. Questa pandemia va avanti ormai da un anno e chissà per quanto ancora ci staremo dentro. Per quanto questi prodotti abbiano un prezzo unitario molto basso, l’acquisto giornaliero potrebbe alla fine, pesare abbastanza sui conti della famiglia che le utilizza.

In secondo luogo, ne risentirà in maniera significativa l’ambiente perché questi prodotti non sono riciclabili.

Stesso discorso, ma in maniera meno grave, riguarda le mascherine con filtro. Il filtro che si andrà a buttare ha una durata superiore rispetto alle chirurgiche ma comunque, i filtri dovranno essere acquistai e poi buttati.

Per quel che riguarda infine le mascherine di stoffa naturale, avremo un impatto ambientale pari a zero e in più basterà acquistarne al massimo tre per avere un buon ricambio.

Risulta però essenziale un’attenzione perfetta per averne sempre una pulita da indossare perché una mascherina sporca potrebbe a lungo andare, far più male che bene.

Quindi, non resta che analizzare le proprie abitudini e perché no, strizzare un occhio all’ambiente, per fare la scelta più giusta.

Appassionato di letteratura e scrittura, dopo aver lavorato nel mondo della ristorazione per anni come proprietario di un pub, attualmente si dedica a tempo pieno all’attività di articolista SEO per vari siti sul Web

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